Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018
La Legge di Bilancio 2018 (Legge 205/2017), ha confermato con alcune modifiche le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018.
Come ogni anno l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida che riassume le caratteristiche principali delle detrazioni alla luce della recente revisione normativa.
Di cui di seguito si riporta una sintesi della suddetta Guida illustrativa e in fondo all’articolo è scaricabile il documento completo.
Fino al 31 dicembre 2018, gli interventi ammessi detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 possono beneficiare di una detrazione pari al 50%, con importo massimo di spesa ammessa pari a 96.000 €.
A meno di ulteriore proroga a fine anno, dal 1° gennaio 2019 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro.
Lo sgravio viene ripartito in dieci quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi.
Sono state confermate per il 2018 anche le detrazioni per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici in classe superiore alla A+.
Un’importante novità ancora passata perlopiù inosservata riguarda l’obbligo, introdotto a partire dal 2018, di trasmissione all’ENEA delle informazioni sui lavori in modo analogo a quanto previsto per la riqualificazione energetica.
Questa nuova comunicazione è stata introdotta per monitorare e quantificare il risparmio energetico conseguito con la realizzazione degli interventi di recupero edilizio ma ancora non sono state fornite istruzioni specifiche a riguardo delle modalità e delle informazioni di trasmissione.
Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 per singole unità immobiliari
a) Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 per singole unità immobiliari: chi può beneficiarne
Possono fruire delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF, residenti o meno in Italia.
L’agevolazione spetta al proprietario dell’immobile o ad altro soggetto titolare di diritto reale/personale di godimento, che sostiene le spese dell’intervento.
A titolo indicativo si elencano i principali possibili beneficiare delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie 2017:
- proprietari o nudi proprietari
- titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
- locatari o comodatari
- soci di cooperative divise e indivise
- imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce
- soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata
In caso sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, hanno diritto alle detrazioni anche:
- il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento
- il componente dell’unione civile
- il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato
Nel caso di due comproprietari, se fattura bonifico sono intestati a uno solo dei due, ma le spese sono state sostenute da entrambi, la detrazione spetta anche al soggetto che non è stato indicato nei predetti documenti, purché nella fattura sia annotata la percentuale di spesa da quest’ultimo sostenuta.
Può richiedere la detrazione anche chi esegue in proprio i lavori sull’immobile, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati.
Ulteriori soggetti ammessi
Dal 2018 le detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia possono essere usufruite anche:
- dagli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati
- dagli Enti che hanno le stesse finalità sociali dei predetti istituti; questi enti devono essere stati costituiti, e già operanti alla data del 31 dicembre 2013, nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing”.
A questi ultimi soggetti le detrazioni spettano per gli interventi realizzati su immobili di loro proprietà, o
gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica.
Inoltre, possono usufruirne anche le cooperative di abitazione assegnati in godimento ai propri soci.
b) Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 per singole unità immobiliari: quali interventi sono ammessi
I lavori sulle singole unità immobiliari residenziali per i quali spetta l’agevolazione fiscale sono di seguito riportati.
- interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia
- interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi
- lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche e a favorire la mobilità di persone con disabilità gravi
- interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi
- cablatura degli edifici e interventi finalizzati al contenimento dell’inquinamento acustico
- interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia
- adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica
- Gli interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestic
Riguardo alle spese sostenute per interventi di adozione di misure antisismiche, sono previste detrazioni più elevate, che possono arrivare fino all’85%.
Prossimamente verrà pubblicata una guida dedicata al Sismabonus.
c) Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 per singole unità immobiliari: le spese ammesse a detrazione
Oltre alle spese relative ai lavori connessi agli interventi ammessi a detrazione, è possibile comprendere anche le seguenti spese:
- le per la progettazione e per altre prestazioni professionali connesse all’intervento
- spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 delle norme tecniche di settore
- le spese per l’acquisto dei materiali
- il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti
- le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi
- l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori
- gli oneri di urbanizzazione
- gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).
Non si possono invece detrarre le spese di trasloco e di custodia dei mobili per il periodo necessario all’effettuazione degli interventi di recupero edilizio.
Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 per parti condominiali
Anche per la ristrutturazione delle parti comuni di edifici condominiali spettano le detrazioni per ristrutturazioni edilizie fino al 31 dicembre 2018.
Per parti comuni si intendono quelle riferibili a più unità immobiliari funzionalmente autonome, a prescindere dall’esistenza di più proprietari.
Le parti comuni interessate sono quelle indicate dall’articolo 1117, numeri 1, 2 e 3 del Codice Civile:
- il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune
- i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscaldamento centrale, per gli stenditoi o per altri simili servizi in comune
- le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere che servono all’uso e al godimento comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, le fognature, eccetera.
a) Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 per parti comuni condominiali: chi può beneficiarne
Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali le detrazioni spettano a ogni singolo condomino in base alla quota millesimale di proprietà.
Oppure facendo riferimento ai dei diversi criteri applicabili ai sensi degli articoli 1123 e seguenti del codice civile.
Il beneficio compete con riferimento all’anno di effettuazione del bonifico da parte dell’amministrazione del condominio.
In tale ipotesi, la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che quest’ultima sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
L’amministratore rilascia una certificazione dalla quale risultano, tra le altre cose, l’ammontare delle spese sostenute nell’anno di riferimento e la quota parte millesimale imputabile al condomino.
Anche i condomini minimi, cioè gli edifici composti da un numero non superiore a otto condòmini, non hanno nominato un amministratore e non possiedono un codice fiscale, possono ugualmente beneficiare della detrazione per i lavori di ristrutturazione delle parti comuni.
Per questa casistica la circolare n. 3/E del 2 marzo 2016 dell’Agenzia delle Entrate fornisce istruzioni operative a riguardo.
b) Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 per parti comuni di edifici condominiali: quali interventi sono ammessi
Oltre a tutti gli interventi fruibili anche per gli interventi su singole unità visti prima, gli interventi su parti comuni possono accedere allo sgravio anche per opere di manutenzione ordinaria.
Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018: cosa fare per fruire delle detrazioni
Per ottenere le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 è necessario indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile.
In caso i lavori sono effettuati dall’utilizzatore, serve riportare anche gli estremi di registrazione dell’atto che ne conferisce il diritto.
Come accennato ad inizio articolo, a partire dal 2018 è previsto che sia mandata una comunicazione all’ENEA, ma per il momento non sono state fornite istruzioni a riguardo.
Inoltre occorre conservare per eventuali verifiche i documenti indicati nel provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011.
In particolare, i documenti da produrre e conservare sono:
- comunicazione all’Asl
- fatture e ricevute comprovanti le spese sostenute, intestate al fruitore delle detrazioni
- ricevute dei bonifici di pagamento, intestate al fruitore delle detrazioni
inoltre il contribuente deve essere in possesso di:
- domanda di accatastamento (se l’immobile non è ancora censito)
- ricevute di pagamento dell’imposta comunale (Ici-Imu), se dovuta
- delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori (per gli interventi su parti comuni di edifici residenziali) e tabella millesimale di ripartizione delle spese
- dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi
- abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessioni, autorizzazioni, eccetera) o, se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili.
Come effettuare i pagamenti
I pagamenti devono essere effettuati con bonifico bancario o postale (anche “on line”), da cui risultino:
- causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
- codice fiscale del beneficiario della detrazione
- codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Le spese che non è possibile pagare con bonifico (oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni, autorizzazioni, …) possono essere assolte con altre modalità.
Per gli interventi condominiali, oltre al codice fiscale del condominio è necessario indicare quello dell’amministratore o di altro condomino che effettua il pagamento.
Anche in caso di leasing è possibile accedere alle detrazioni a condizione che:
- la società che concede il finanziamento paghi l’impresa che ha eseguito i lavori con bonifico bancario o postale da cui risultino tutti i dati previsti dalla legge
- il contribuente sia in possesso della ricevuta del bonifico effettuato dalla società finanziaria al fornitore della prestazione.
Se cambia il possesso dell’immobile
In caso di vendita o di altra forma di trasferimento per atto tra vivi, il venditore ha la possibilità di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente dell’immobile.
Se mancano specifiche indicazioni nell’atto di compravendita, il beneficio viene automaticamente trasferito alla persona che acquista l’immobile.
In caso di costituzione del diritto di usufrutto, le quote di detrazione non fruite rimangono al nudo proprietario.
In caso di decesso dell’avente diritto la detrazione non fruita è trasferita esclusivamente agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile.
La guida dell’agenzia delle entrate e altre misure incentivanti
Per una trattazione più approfondita dell’argomento si rimanda alla Guida dell’agenzia delle entrate.
La guida dell’agenzia delle entrate relativa alle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018 è stata aggiornata a febbraio del 2018 i provvedimenti e le nuove disposizioni introdotte fino a tale data.
Guida agenzia delle entrate – Detrazioni ristrutturazioni edilizie 2018 – Febbraio 2018
Mentre per approfondire le altre misure incentivanti applicabili al settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica si rimanda agli articoli dedicati:
Il Conto Termico 2.0, nuove opportunità e regole d’uso
Detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica 2018
Vedi anche:
Certificati Bianchi, cosa sono e come funzionano
Guarda anche il video dell’Agenzia delle Entrate che riassume gli aspetti principali delle Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie 2018
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